Home / Approfondimenti / Le facciate tra funzionalità, risparmio energetico ed estetica
Vetro, ceramica, legno: sono molti i materiali impiegati nel rivestimento esterno delle facciate che connotano fortemente gli edifici, soprattutto se presentano potenzialità estetiche, come la ceramica con decorazione digitale e il vetro. Ma spesso la loro scelta unisce l’estetica, alla funzionalità, alle performance energetiche e si inserisce nel processo di transizione ecologica.
A cura di: Claudia Capperucci
“ll carattere di un uomo si rivela spesso nelle sue sembianze fisiche, persino nel modo di camminare e nel timbro della sua voce. Parimenti il carattere nascosto delle cose si esprime in parte nelle forme esteriori… “, scrisse Frank Lloyd Wright nell’incipit della sua opera “La Città vivente”, dove la riflessione sull’architettura organica si sviluppa proprio da un supposto e innato “senso naturale dell’estetica” che guiderebbe l’uomo nella realizzazione del suo contesto abitativo ideale.
Probabilmente non è più il concetto di architettura organica come lo intendeva Wright a guidare le opere più recenti, ma le più interessanti di queste hanno indubbiamente un legame stretto con la natura nei contenuti e un preciso orientamento estetico che si esprime principalmente nella forma e quindi nell’involucro. Lo si evince dal rigore e dalla cura con cui vengono selezionati i rivestimenti per facciate chiamati a rispondere a molteplici ruoli: quelli funzionali della protezione e dell’isolamento e quelli estetici; ruoli determinanti anche nella transizione ecologica.
Il sistema di rivestimento per facciate più utilizzato è l’intonaco nel nostro Paese. Ma l’architettura contemporanea (a partire da quella dei grandi maestri) ci insegnano che ci sono anche altre soluzioni.
I materiali più idonei per i rivestimenti per facciate hanno un alto fattore di resistenza e durevolezza per far fronte ai fenomeni termici e meteorologici. Sono molto utilizzati il gres porcellanato, la pietra naturale o sinterizzata, alcune superfici metalliche. Nella scelta si tiene ovviamente conto del contesto e della destinazione d’uso e quindi della tipologia di architettura, perché essendo parte dell’involucro, le facciate hanno anche un’importante responsabilità estetica.
La ceramica, materiale che ormai ha ampiamente dimostrato le propria versatilità negli ambiti di applicazione dell’architettura, presenta numerose qualità nel rivestimento delle facciate, non solo resistenza e durevolezza ma, grazie alla possibilità di ottenere lastre di grande formato, interviene nell’isolamento creando superfici continue e controllando così i ponti termici.
Anche il vetro rientra nel range dei materiali per facciate grazie alle sue proprietà di interazione con la luce e all’alta resistenza alla compressione (1.000 N/mm2 = 1.000 MPa). E parlare di vetro quest’anno ha un valore ancora maggiore, in quello che l’ONU ha decretato “International Year of Glass”. È proprio questo materiale, protagonista dell’economia italiana a ricordarci che la tecnologia può ampliare notevolmente il ventaglio di applicazioni della materia ad ambiti anche inediti.
Altro protagonista dell’economia del Paese, il legno è, anch’esso, un ottimo materiale per facciate e presenta molti vantaggi: ha una bassa conducibilità termica, grazie alla tecnologia è resistente agli agenti atmosferici e dona agli edifici una marcata personalità.
E’ ormai in scadenza, ma ricordiamo che la Legge di Bilancio 2022 ha prorogato al 31 dicembre il 2022 il Bonus Facciate, incentivo per il rifacimento di tutte le parti opache dell’involucro. Può essere detratto il 60% delle spese sostenute nel 2020 e 2021, senza limite di spesa. La detrazione va ripartita in 10 quote annuali.
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